Il Comune di Cividale del Friuli, col sostegno economico della Regione Friuli Venezia Giulia e con l’apporto di numerose realtà associative del territorio, ha inteso realizzare un progetto culturale a ricordo dei fatti storici avvenuti cento anni fa durante la Grande Guerra. La Battaglia-Ritirata di Caporetto del 24 ottobre 1917 e il brillamento del Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli del 27 ottobre 1917 verranno ricordati con una serie di iniziative che si terranno da ottobre 2017 a maggio 2018.
Il momento clou di tale progetto sarà il giorno 27 ottobre 2017 con una cerimonia che ricorderà quei terribili fatti storici.
Alle 15,45 (ora in cui nel 1917 il Ponte del Diavolo fu brillato) cento tocchi di campane del Duomo cittadino daranno il via al racconto struggente della cronaca dei fatti di quei giorni descritta da Mons. Valentino Liva, con un recital di Luca Zingaretti che si terrà direttamente sul Ponte del Diavolo, teatro naturale dell'evento che lo ha reso protagonista della famosa "Rotta di Caporetto". Sul piano di calpestio e sui parapetti sarà rappresentato il greto del fiume Natisone, con l’intenzione di generare il vuoto prodotto dalla demolizione del ponte. Quest’ultima operazione verrà realizzata da giovani artisti provenienti dagli Stati che allora erano in guerra: italiani, sloveni austriaci e tedeschi, con l’intento di sigillare una sorta di patto di pace delle nuove generazioni che non hanno vissuto la guerra ma che ne portano ancora le ferite attraverso i racconti familiari.
Il 28 e il 29 ottobre saranno invece caratterizzati dal Raduno Nazionale dei Fanti e da numerose altre iniziative, così come si può evincere dal programma allegato alla presente.
Il progetto della Città di Cividale del Friuli è un progetto civile, che intende parlare di persone, città e territori; un progetto di conoscenza e di trasmissione emozionale di storie che vuole far conoscere accadimenti e persone per stimolarne riflessioni culturali e di pace; che parte da Cividale del Friuli, attraversa vari Comuni del Friuli e arriva a Caporetto (Slovenia); racconta i fatti storici ai giovani in maniera moderna; “lascia dei segni” ed è durevole nel tempo; ha la speranza di poter rendere attuali le tematiche relative alla prima guerra mondiale alla luce della situazione geopolitica attuale; propone dei mezzi di comunicazione estremamente innovativi.